L’Emissions Trading Scheme (ETS)

L’Emissions Trading Scheme è una misura economica, introdotta dall’Unione Europea, che persegue una riduzione delle emissioni di CO2 con la definizione di uno schema che prevede:

  • un tetto (cap) alla possibilità di produrre emissioni di CO2 gratuitamente in un determinato Paese europeo, in un determinato periodo di tempo, da parte di un determinato operatore;
  • che le emissioni vengano misurate in quote: una quota corrisponde a una tonnellata di CO2.

Lo schema si basa sul concetto che se un operatore aereo che partecipa al sistema supera il tetto di quote di emissioni assegnategli, allora deve acquistare le quote in eccesso; se non raggiunge il tetto di emissioni assegnate può invece vendere le quote non utilizzate.

Si tratta quindi di un sistema di scambio (Trade) delle quote che opera in un mercato volto ad incentivare l’abbattimento delle emissioni, per evitare di doverne acquistare e, al contrario, per poterne vendere.

Nel 2008 lo schema ETS è stato esteso anche all’aviazione civile con la Direttiva 2008/101/CE. Le caratteristiche peculiari dello schema ETS del settore aviazione sono le seguenti:

  • il sistema si applica a tutti i voli che atterrano o decollano da aeroporti situati nell’UE, a prescindere dalla nazionalità della compagnia aerea;
  • gli operatori aerei devono monitorare, e far verificare le loro emissioni, con un metodo standardizzato e definito a livello europeo. Essi devono sottoporre all’autorità nazionale competente il piano di monitoraggio verificato.
  • la nazionalità dell’autorità di amministrazione è quella dello Stato di rilascio del Certificato di Operatore Aereo (COA) nel caso di operatori aerei comunitari; per gli operatori aerei di Paesi terzi si utilizza il criterio di “traffico prevalente” in Europa.
  • in Italia svolge la funzione di autorità competente il Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto, incardinato nel Ministero dell’Ambiente.

In generale il sistema ETS interessa tutto il traffico degli operatori aerei europei e una percentuale inferiore di quelli dei maggiori Paesi terzi.

Gli obiettivi del sistema ETS (con riferimento alle emissioni rilevate nel 1990) sono quelli di:

  • ridurre le emissioni del 20% entro il 2020;
  • ridurre le emissioni del 40% (come target minimo) entro il 2030;
  • ridurre le emissioni dell’80-95% entro il 2050 (Europa ad impatto climatico 0).

Il Sistema ETS in generale tiene in considerazione le emissioni relative ai gas serra costituiti da:

  • Anidride Carbonica (CO2),
  • Ossido di diazoto (N2O),
  • Perfluorocarburi (PFCs),

Il settore dell’Aviazione Civile è tuttavia interessato dal Sistema ETS per le sole emissioni di CO2.

I riferimenti normativi relativi alla normativa ETS sono elencati nella pagina Emissioni gassose - riferimenti normativi.

In Italia, il Comitato ETS, in cui l’ENAC partecipa attivamente, è l’Autorità Nazionale competente per la gestione della Direttiva ETS (Direttiva 2003/87/CE) e le attività di progetto del Protocollo di Kyoto; esso ha sede presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed opera in accordo a quanto previsto nel D. L.vo n.30 del 13.03.2013 e suoi successivi emendamenti.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare la sezione dedicata al Sistema ETS nel sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Aggiornato al
VEDI ANCHE
VEDI ALTRI