Con la risoluzione n. 19 della 37a Assemblea, a partire dal 2010 l’ICAO (International Civil Aviation Organization) ha introdotto un’iniziativa volta a incoraggiare gli Stati Membri a presentare a cadenza regolare dei piani d’azione, detti State Action Plan che delineino le politiche e le iniziative dei singoli Stati al fine di ridurre le emissioni di CO₂ del trasporto aereo internazionale. Tale iniziativa è stata ulteriormente consolidata nella 39a Assemblea del 2016, che conferma con un maggiore affinamento le decisioni assunte nel 2013 con le risoluzioni 17 e 18 della 38a Assemblea, ancora nel 2022 con la risoluzione n.21 della 41a Assemblea.
Attraverso quest’ultima l’ICAO ha riconosciuto la necessità di sviluppare e aggiornare gli State Action Plan attraverso l’uso di opportuni strumenti, quali il portale online dedicato all’Action Plan for Emissions Reduction (APER), l’Environmental Benefit Tool (EBT), l’ICAO Carbon Emissions Calculator (ICEC), la Marginal Abatement Cost Curve (MACC) oppure l’ICAO Fuel Savings Estimation Tool (IFSET). Tali strumenti consentono l’elaborazione dei dati relativi al consumo storico e previsionale del carburante, all’utilizzo da parte degli operatori aerei di carburanti alternativi, alla stima dell’impattorisultante dai progressi sul piano delle tecnologie aeronautiche o delle operazioni.
Inoltre, la stessa risoluzione richiede di implementare piani che tengano conto anche delle iniziative indicate negli State Action Plan nell’ambito del monitoraggio del “Long Term global Aspirational Goal (LTAG)” per la riduzione della CO₂ prodotta dal trasporto aereo internazionale.
La metodologia per la redazione degli State Action Plan è fornita dall’ICAO Doc. 9988 “Guidance on the Development of States’ Action Plan on CO₂ Emissions Reduction Activities”, che rappresenta una guida fondamentale per gli Stati. Tale documento ha lo scopo di descrivere come preparare o aggiornare uno State Action Plan, aiutare gli Stati a comprendere meglio gli obiettivi e i risultati attesi, evidenziare la necessità di cooperazione e collaborazione tra gli stakeholder, considerare il paniere di misure da cui scegliere le proprie azioni.
Il Doc. 9988, soggetto ad un continuo aggiornamento, prescrive che gli State Action Plan contengano almeno i seguenti elementi:
- informazioni di contatto dello State Focal Point;
- scenario “baseline”, ossia la proiezione – a partire dall’ultimo anno disponibile – al 2050 dei dati di traffico, consumo di carburante e emissioni di CO₂ che si avrebbe in assenza di azioni volte alla mitigazione delle stesse;
- misure derivanti dal “Basket of Measures” dell’ICAO che lo Stato Membro ha individuato come possibile elementi della strategia di mitigazione delle emissioni di CO₂;
- risultati attesi in termini di impatto delle suddette misure sulle proiezioni al 2050 e confronto con la “baseline”;
- necessità da parte dello Stato Membro di iniziative di supporto, ad esempio di natura finanziaria, tecnologica o di sviluppo di competenze.
Il “Basket of Measures” dell’ICAO annovera vari tipi di interventi, tra i quali i principali sono:
- rinnovo della flotta o dei motori degli aeromobili;
- riduzione dei consumi degli aeromobili tramite miglioramento tecnologico degli stessi;
- gestione ottimizzata della flotta;
- utilizzo di carburanti alternativi a ridotto impatto ambientale;
- riduzione dei consumi attraverso una maggiore efficienza nella pianificazione pre-partenza e nella pianificazione degli arrivi;
- aumento dell’efficienza delle operazioni aeroportuali attraverso il miglioramento dei processi decisionali collaborativi;
- miglioramento delle operazioni di Air Traffic Management, tramite tecnologie e/o procedure più efficienti;
- riduzione delle emissioni associate alla fase di rullaggio, tramite tecnologie e/o procedure più efficienti, nonché aumento delle vie di rullaggio;
- minimizzazione dell’uso dei flap e degli inversori di spinta;
- rimozione periodica di impurità (sabbia, insetti, residui atmosferici) dai motori onde evitare il degrado delle prestazioni;
- disponibilità di corrente elettrica e aria pre-condizionata presso le aree di stazionamento, per consentire lo spegnimento dell’APU (Auxiliary Power Unit) dell’aeromobile e quindi le emissioni da essa prodotte;
- utilizzo di fonti alternative a ridotto impatto ambientale (fotovoltaico, eolico, geotermico, ecc.) per la produzione di energia presso l’infrastruttura aeroportuale.
Sebbene gli State Action Plan siano redatti su base volontaria, a tutto il 2023 su 193 Stati Membri dell’ICAO ben 146 hanno redatto il proprio State Action Plan e di questi 82 sono stati regolarmente aggiornati. In termini rappresentatività del traffico aereo internazionale, i dati forniti attraverso gli State Action Plan sfiorano il 99% della somma totale a livello globale degli RTK (Revenue tonne-kilometres, prodotto tra tonnellate di carico pagante trasportate e distanze percorse).
Di seguito è riportata la mappa degli State Action Plans prodotti pubblicata dall’ICAO.
Oltre ad essere un utile strumento di pianificazione per gli Stati Membri che li redigono, gli State Action Plan consentono all’ICAO di:
- raccogliere informazioni per monitorare il raggiungimento degli obiettivi a livello mondiale;
- facilitare la diffusione di studi economici, tecnici e delle best practices;
- fornire indicazioni e altre forme di assistenza tecnica per la preparazione dei futuri State Action Plan;
- identificare e rispondere alle esigenze di assistenza tecnica e finanziaria da parte degli Stati;
- favorire la cooperazione tra gli Stati Membri.
Maggiori dettagli sulle attività e sulla documentazione dell’ICAO sono disponibili nella sezione del sito dedicata agli State Action Plan, da dove è possibile prendere visione dei più recenti State Action Plan redatti dagli Stati Membri, Italia compresa:
https://www.icao.int/environmental-protection/Pages/ClimateChange_ActionPlan.aspx
Per quanto riguarda l’Italia, lo State Action Plan viene redatto da ENAC attraverso la collaborazione con ENAV e con stakeholders quali operatori aerei, gestori aeroportuali, associazioni di categoria, università ed enti di ricerca.
Obiettivi di tale lavoro sono fornire una fotografia del trasporto aereo domestico e internazionale, mantenere aggiornato lo scenario “baseline” nazionale, quindi elaborare previsioni sulle emissioni di CO₂ tenendo conto delle attività svolte dagli stakeholders ai fini della riduzione delle stesse.
La prima edizione dell’Action Plan italiano risale al 2012, mentre gli aggiornamenti sono stati pubblicati nel 2016, 2018 e 2021. Una nuova versione è in fase di elaborazione.
Gli State Action Plan prodotti dall’Italia, così come quelli degli altri gli Stati Membri dell’European Civil Aviation Conference (ECAC), contengono un’ampia sezione dedicata ad un’analisi dei medesimi aspetti a livello europeo. L’elaborazione della “ECAC/EU common section” è a cura dell’APER Task Group, sottogruppo del più ampio European Aviation and Environment Working Group (EAEG) dell’ECAC.
Attraverso la sezione comune, le istituzioni europee hanno la possibilità di definire strategie comuni per la riduzione delle emissioni di CO₂ a medio e lungo termine. Maggiori informazioni sull’APER Task Group sono disponibili nella sezione del sito ECAC dedicata a questo tema:
https://www.ecac-ceac.org/index.php/activities/environment/european-aviation-and-environmentworking-group-eaeg/aper-task-group
Per ulteriori approfondimenti:
- tutorial sviluppato dall’ICAO e dall’Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca (UNITAR) nell’ambito del progetto “Capacity Building for CO₂ Mitigation from International Aviation”:
- video ICAO A40 SkyTalks: ICAO Voluntary States’ Action Plans;
- ICAO “Long Term global Aspirational Goal (LTAG)” per la riduzione della CO₂ prodotta dal trasporto aereo internazionale;
- ICAO Doc. 9988 “Guidance on the Development of States’ Action Plan on CO₂ Emissions Reduction Activities”.
Ultimo aggiornamento: 13/11/2024