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Per wildlife strike si intende generalmente l’impatto violento tra un aeromobile ed uno o più volatili, con conseguenze di gravità più o meno rilevanti.
È oramai ampiamente appurato che il rischio di collisione tra uccelli ed aerei è, di fatto, un problema estremamente concreto ed importante a causa degli altissimi costi, sia di natura umana che di tipo economico, che esso comporta per i vettori e per gli Stati Maggiori dell’Aeronautica di tutto il mondo.
Come e perché avviene
Il wildilife strike avviene da quando l’uomo ha imparato a volare, invadendo lo spazio che prima era di esclusiva pertinenza degli uccelli. Oggi infatti sia i volatili che gli aeromobili frequentano lo stesso spazio e quando si scontrano, a causa delle velocità molto alte e delle masse in gioco, per la legge secondo la quale l’energia che si sviluppa nell’urto è pari a ½ della massa per la velocità al quadrato (E=½mv2) le conseguenze degli impatti possono essere disastrose. Anche un piccolo uccello se impattato a velocità molto alte può causare gravi danni, tenendo anche conto che l’ingestione da parte delle turbine di un aereo ne provoca il danneggiamento e a volte lo spegnimento, facendo venire a mancare la spinta all’aeromobile e mettendolo in condizioni di non poter più volare, o volare in condizioni di emergenza.
Un po’ di storia
Il primo incidente documentato tra un uccello ed un aereo a motore è avvenuto in Ohio, e risale al 1908. A partire poi dagli Anni Quaranta le autorità inglesi per prime si sono occupate degli impatti tra aerei ed uccelli con crescente preoccupazione. In seguito, infatti, con l’avvento degli aerei a turboelica ed i reattori, il problema si è notevolmente acuito, e gli incidenti sono aumentati in maniera drammatica, di pari passo con il crescere del traffico di questi aeromobili.
Attualmente il rischio di impatto tra uccelli ed aeromobili non è affatto un’eventualità remota: si è arrivati ad esempio a quantificare, con un 25% di probabilità, la possibilità, che nei prossimi dieci anni avvenga un incidente disastroso tra un grande jet da trasporto e i volatili in USA o in Canada.
Qualche dato
Per meglio comprendere l’entità del problema viene qui proposto un quadro riassuntivo ottenuto mettendo insieme alcune delle più recenti statistiche elaborate in differenti Paesi del mondo:
TIPOLOGIA | AVIAZIONE CIVILE | AERONAUTICA MILITARE |
---|---|---|
Impatti ogni anno | 36.000 (solo USA) Fonte | oltre 4.300 (sola USAF) Fonte |
Incidenti mortali | 47 (1912-2004) Fonte | oltre 70 (1950-2002) Fonte |
Aerei distrutti | 88 aerei civili (1912-2004) Fonte | oltre 380 (1950-2002) Fonte |
Numero di morti | 243 (1912-2004) Fonte | 165 (1950-2000) Fonte |
Costi (in $) | 1,2 miliardi l'anno Fonte (500 milioni solo in USA) Fonte | oltre 25 milioni l'anno (sola USAF) Fonte |
Fonte dei dati:
DeFusco, R. P., Hovan M. J., Harper J. T. & Heppard, K. A. 2005. Integrated North American bird avoidance system: research and development strategic plan. IBSC 27 Proc. Vol. I, WP X-4; Athens 23-27 May: 201-210;
Thorpe, J. 2005. Fatalities and destroyed civil aircraft due to bird strikes, 2002-2004. IBSC 27 Proc. Vol. I, WP II-3; Athens 23-27 May: 17-24;
MacKinnon, B. 2004. Sharing the skies. Transport Canada;
Richardson, W.J. & West T. 2003. Serious birdstrike accidents to military aircraft of many countries: additions and known totals. BSCE 26 Proc. & WP. Warsaw, 5-9 May 2003: WP OS5.
Quando avvengono gli impatti
Circa il 90% degli impatti riportati per l’aviazione civile risulta avvenire all’interno o nelle vicinanze degli aeroporti, soprattutto durante le fasi di decollo e atterraggio. E questo è dovuto, tra le varie cause, anche al fatto che le aerostazioni costituiscono un habitat ideale per molte specie ornitiche, tra cui Gabbiani (Larus spp.), Pavoncelle (Vanellus spp.), uccelli rapaci e Storni (Sturnus vulgaris), ovvero alcune delle specie più pericolose in assoluto per la navigazione aerea.
Ultimo aggiornamento: 31/01/2013