Per quanto riguarda le analisi statistiche del fenomeno in Italia, ENAC-BSCI pubblica ogni anno una relazione dettagliata che riguarda sia il controllo del fenomeno in ogni singolo aeroporto certificato che le analisi di safety su dati aggregati di wildlife strike a livello nazionale. Rimandando quindi alla lettura della relazione annuale per una più puntuale analisi statistica del fenomeno, si riportano di seguito in modo molto sintetico alcuni dati generali.
La tabella e il grafico che seguono riassumono il numero totale degli impatti riportati, divisi tra quelli avvenuti al di sotto dei 300 ft di quota (quindi direttamente connessi con gli aeroporti) e quelli avvenuti al di sopra di tale quota, nel periodo dal 2002 al 2012.
Anno | Totali riportati | - 300 ft | + 300 ft |
---|---|---|---|
2002 | 348 | 302 | 46 |
2003 | 342 | 267 | 75 |
2004 | 317 | 263 | 54 |
2005 | 573 | 456 | 117 |
2006 | 588 | 438 | 150 |
2007 | 708 | 546 | 162 |
2008 | 857 | 646 | 211 |
2009 | 851 | 620 | 231 |
2010 | 928 | 719 | 209 |
2011 | 881 | 802 | 79 |
2012 | 1050 | 961 | 89 |
Come si può notare, il totale degli impatti riportati (in particolare dal 2002 al 2012) evidenzia anche la crescente attenzione alla problematica del reporting delle segnalazioni di wildlife strike derivante dall'applicazione del Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti e della Circolare APT 01B, attenzione che si traduce in una maggiore disponibilità di dati da utilizzare per le statistiche.
Confronto dei dati italiani con quelli di altri stati
La situazione italiana può essere confrontata con quella di altri Stati membri dell'ICAO o di altri Paesi i cui dati possono essere reperiti. Tutti gli Stati membri ICAO dovrebbero infatti riportare, attraverso il sistema IBIS, il numero di birdstrike con cadenza annuale. Tuttavia soltanto alcuni lo fanno. Infatti, nell’ultima relazione ICAO pubblicata nel 2009 e che riguarda l’analisi del fenomeno nel periodo che va dal 2001 al 2007,solo un terzo di paesi membri hanno fornito i loro dati di wildlife strike a livello nazionale. In ogni caso i dati ICAO registrati sul sistema IBIS devono essere trattati con molta cautela.
Si è ritenuto più significativo pertanto comparare i dati italiani con quelli di alcuni Stati europei più simili al nostro Paese in termini di sistema aeroportuale diffuso e ben sviluppato, di buone pratiche di gestione del problema wildlife strike, di habitat e di specie di volatili. Per far ciò si è proceduto al calcolo del coefficiente di rischio dividendo il numero d'impatti totali per i movimenti derivanti dal solo traffico commerciale, in analogia agli altri Stati. Si è calcolato poi il valore medio di tutti gli anni, pari a 6.2, che è quello confrontato con gli altri Paesi presi in considerazione.
2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Rateo under 300 ft | 3,09 | 3,46 | 4,48 | 4,6 | 5,4 | 5,76 | 7,14 |
Rateo over 300 ft | 1,06 | 1,06 | 1,46 | 1,7 | 1,5 | 0,56 | 0,66 |
Rateo impatti totali | 4,15 | 4,52 | 5,94 | 6,3 | 6,9 | 6,33 | 7,8 |
Paese | Impatti per 10.000 movimenti | % impatti importanti | Referenza |
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Italia | 6,2 (media, 2006-2012) | 6% (con danni o effetto sul volo) | Relazione Annuale BSCI |
Regno Unito | 5.1 (media, 2005-2010) | 5,6% (‘serious incidents') | CAA Statistics 2011: (http://bit.ly/d8gJ9F, http://bit.ly/olbYoZ) |
Germania | 6,3 (media, 2000-2004) | 24,1% (‘with damages/effects on flight') | Breuer M. 2005. Birdstrike statistics of German aviation 2003 – 2004. Bird and Aviation (Vogel und Luftverkehr), Vol. 25 (2005), No.2 (http://bit.ly/qcuQd7) |
Francia | 3,8 (media, 2006-2009) | 7,9% (‘serious incidents') | Analyse du péril animalier en France, Statistiques 2006 – 2009, Service technique de l’aviation civile, Département Aménagement Capacité Environnement, J-L. BRIOT, F. GIANNONE,Novembre 2010 (www.stac.aviation-civile.gouv.fr) |
USA | 1,9 (media, 2005-2009) | 7,3% (‘with damages‘) | Dolbeer et al. 2011. Wildlife strikes to civil aircraft in the United States - 1990–2009. FAA & APHIS (http://bit.ly/oasXNr) |
Purtroppo, i dati degli altri stati non sono molto reperibili perché, tranne qualche eccezione, o non sono pubblicati o lo sono solo in maniera parziale e non aggiornata. Ad ogni modo, come evidenziato nella tabella, dai dati disponibili risulta un allineamento dell’Italia alla Germania per quanto riguarda il rateo di incidenti/movimenti. Come percentuale di impatti importanti, il dato supera quello del Regno Unito solo del 0,4 %.
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