L’organizzazione dello spazio aereo nazionale

Le FIR 

L’ICAO suddivide il mondo in Regioni Informazioni Volo (FIR, Flight Information Region), dove viene assegnata ad uno Stato contraente la responsabilità di fornire i servizi di informazione volo e allarme. Il criterio fondamentale di assegnazione è ancora una volta quello della sovranità territoriale, ovvero ogni Stato Contraente, a parte qualche eccezione per gli Stati di dimensioni minime,  ha una sua FIR sopra il territorio nazionale.
La responsabilità di fornire i servizi di informazione volo e allarme sulle acque internazionali, o meglio sulle zone del globo a sovranità indefinita, è invece affidata dall’ICAO con il criterio della contiguità allo spazio aereo nazionale. 
 

Organizzazione dello spazio aereo nazionale

Le informazioni rilevanti sull’organizzazione dello spazio aereo nazionale sono riportate in AIP Italia ENR 1.4. Quanto di seguito puo’ essere usato per scopi informativi ma non deve essere usato per scopi operativi.

All’Italia sono affidate tre FIR, Milano, Roma e Brindisi le quali, oltre allo spazio aereo nazionale, comprendono parti di acque internazionali, per esempio  tra la Sardegna e l’Italia o la Sicilia. Lo spazio aereo superiore è unificato in un’unica UIR (Upper Information region).
Verticalmente lo spazio aereo è diviso in SUPERIORE al di sopra di FL195 e INFERIORE dalla superficie (SFC) fino a FL195 incluso.

Lo spazio aereo superiore è classificato Classe “C”, e quindi è spazio aereo controllato, mentre quello inferiore è classificato classe “G” e quindi non è spazio aereo controllato. Nello spazio aereo inferiore sono però presenti strutture di spazio aereo aree di controllo (CTA), zone di controllo (CTR), o aree di manovra di terminale (TMA) dove lo spazio aereo è classificato A, C o D .

Infine per tutto lo spazio aereo sono definite rotte per facilitare lo spostamento degli aeromobili, mentre al di sopra di FL315  è stato introdotto il concetto di Free Route Airspace (FRA) dove gli aeromobili scelgono i punti di entrata e di uscita dallo spazio aereo e percorrono la traiettoria diretta senza essere vincolati ad alcun sistema di rotte.

Free Route Airspace

In Italia è stato applicato il concetto di spazio aereo Free Route (FRA: Free Route Airspace) sin dal 2016. E’ un nuovo concetto operativo di gestione del traffico aereo, che definisce porzioni di spazio aereo in cui un utente può liberamente pianificare una rotta tra un definito punto d’ingresso ed uno di uscita: attivo oltre gli 11.000 metri, consente quindi di poter scegliere un percorso diretto senza far più riferimento al network di rotte.

Questo porta grossi vantaggi: potendo gli aeroplani volare seguendo traiettorie ottimali, si ottiene un notevole incremento dell’efficienza dei voli, con conseguente miglioramento dell’impatto ambientale in ragione dei minori consumi, della riduzione dei tempi di volo e dei costi.

I dati del 2017 sono molto positivi: con il Free Route, nello spazio aereo nazionale, si sono risparmiati circa 30 milioni di kg di carburante, con una minore immissione di CO2 nell’ambiente di circa 95 milioni di Kg, risparmiando oltre 22 milioni di euro di carburante (considerando un costo medio del carburante avio di 0,74 euro per kg).

La possibilità di effettuare rotte più brevi ha portato ad acquisire, nel 2017,  sia nuove rotte che in passato non attraversavano lo spazio aereo italiano, sia l’aumento della frequenza e percorrenza media dei passaggi sull’Italia.

Il FAB Blue Med

Le FIR italiane fanno parte dal 2014 del Blocco di Spazio Aereo Funzionale (FAB, Functional Airspace Block) BLUE MED FAB, istituito con un trattato tra  Italia, Malta, Grecia e Cipro ratificato  dal parlamento italiano con legge 23 giugno 2014, n. 96, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo sulla creazione del blocco funzionale dello spazio aereo Blue Med tra la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica ellenica e la Repubblica di Malta, fatto a Limassol il 12 ottobre 2012.

In Europa, in ossequio all’articolo 9a del regolamento del Consiglio e del Parlamento EU n. 550/2004 sulla fornitura dei servizi del 10 marzo 2004, sono stati costituiti altri 8 FAB.
La normativa europea definisce un FAB come un blocco di spazio aereo basato su requisiti operativi e istituito indipendentemente dai confini tra Stati, nel quale la fornitura dei servizi di navigazione aerea e le funzioni correlate sono orientate alle prestazioni e ottimizzate in vista dell’introduzione, in ciascun blocco funzionale di spazio aereo, di una cooperazione rafforzata tra fornitori di servizi di navigazione aerea o, se del caso, un fornitore integrato.
Con la costituzione di Blue Med, Italia, Malta, Grecia e Cipro hanno messo in atto un importante processo di integrazione della fornitura dei servizi nel Mediterraneo Sud Orientale, processo che merita di essere esteso anche ad altri Stati dell’area. Infatti molti Stati hanno espresso serio interesse all’iniziativa, primo tra tutti Israele partecipa già come osservatore ai lavori del FAB e che, oltre ai vantaggi per il traffico aereo, può costituire un concreto elemento di stabilizzazione in un’area molto travagliata. Nell’ambito della direzione del FAB Blue Med, l’Italia è rappresentata dall’ENAC sia nell’organo di governo (Governing Board) sia nel Comitato delle Autorità di Sorveglianza (NSA Committee), dall’Aeronautica Militare ed ENAV nel Comitato di cooperazione civile-militare e infine dall’ENAV nel Comitato dei Fornitori di Servizi di Navigazione Aerea. L’ENAC partecipa anche ai vari gruppi di lavoro del FAB che richiedono la rappresentanza delle Autorità nazionali.

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