Misure di mitigazione

Per mitigare il rumore occorre selezionare le misure più appropriate alla situazione contingente, che diano il massimo beneficio ambientale al minor costo. 

Il fastidio causato dal rumore è legato alla percezione soggettiva. Studi condotti a livello internazionale hanno dimostrato che il fastidio percepito è legato all' intolleranza al rumore. Questa intolleranza varia a seconda dell'orario in cui avviene l'evento sonoro, della persona e del tipo di collettività cui appartiene ( ad esempio le condizioni socio-economiche, le abitudini di vita ecc), dell'entità del rumore di fondo e persino del contesto politico locale.

L'entità e la distribuzione del rumore generato dagli aeromobili nelle aree circostanti gli aeroporti dipende da diversi fattori, tra i quali principali sono l'architettura dello spazio aereo (la rete di rotte di ingresso ed uscita che servono uno specifico aeroporto), le procedure operative adottate per percorrere la rotta assegnata, le direzioni della pista utilizzate per il decollo e l'atterraggio, la distribuzione del traffico sulle varie rotte, i tipi di aeromobile che operano, e così via.

E' evidente, quindi, come sia stato necessario stabilire criteri oggettivi e misurabili per definire il clima acustico ammesso nelle aree circostanti l'aeroporto ed individuare le zone in cui è consentita l'attività abitativa.

La normativa nazionale in materia di inquinamento acustico è completa ed ampia. L'impatto acustico del traffico aereo è stato oggetto di un'attività normativa ad hoc da parte del Ministero dell'ambiente, a partire dalla legge quadro 447/95, che ha definito gli ambiti di intervento e le responsabilità conseguenti al rumore provocato dagli aeromobili.

Decreti di attuazione regolamentano l'individuazione delle zone di rispetto per le aree e le attività aeroportuali, nonché la loro classificazione in base ai livelli di inquinamento acustico, fornendo inoltre i criteri per elaborare le procedure antirumore, per la progettazione dei sistemi di monitoraggio e per la compilazione dei piani di abbattimento e contenimento del rumore.

Nel 1997, un decreto del Ministero dell'ambiente ha incaricato l'Enac di istituire le commissioni aeroportuali per il rumore, il cui compito è la definizione della zonizzazione acustica nelle aree circostanti l'aeroporto, ossia delle zone di rispetto per le aree e le attività aeroportuali, attraverso la identificazione degli idonei scenari di traffico e relative procedure antirumore.

Nelle commissioni, nominate nel 2000 per i 26 aeroporti a maggior traffico e presiedute dai direttori aeroportuali, confluiscono rappresentanti del Ministero dell'ambiente, dei Comuni, delle Province e delle Regioni, oltre che dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale, del pertinente fornitore del servizio del traffico aereo (ENAV o Aeronautica Militare) , delle compagnie aeree e delle società di gestione.

Le commissioni aeroportuali istituite hanno raggiunto ad oggi il numero di 36.

Una ricognizione effettuata nel 2006 sullo stato dei lavori delle commissioni aeroportuali e sulle motivazioni dei ritardi nella loro conclusione, ha evidenziato sia una significativa conflittualità tra i vari portatori di interessi che compongono le commissioni, che una diversità di interpretazione ed applicazione delle norme vigenti nelle varie commissioni.

Enac ha emanato una circolare interpretativa (APT 26 del luglio 2007) che fornisce chiarimenti ed interpretazioni delle vigenti disposizioni e, nell'ambito del quadro normativo nazionale in materia di inquinamento acustico e sulla base della pertinente norma applicativa ICAO determina le modalità di applicazione per definire le zone di rispetto.

La corretta applicazione delle norme vigenti ed il rispetto da parte dei comuni della zonizzazione acustica così ottenuta consentono di avere nelle aree circostanti l'aeroporto il controllo dei livelli di rumore entro i limiti ammessi ed il minor numero di persone disturbate.

Nel 2001 per gestire il problema del rumore l'ICAO ha approvato il concetto di approccio bilanciato (balanced approach). Si tratta di un metodo che consente di identificare le misure più appropriate per affrontare il problema dell'inquinamento acustico di un aeroporto e per ottenere il massimo beneficio ambientale al minor costo, salvaguardando le esigenze del mercato interno. Esso quindi aiuta a sviluppare soluzioni appropriate alle problematiche acustiche accertate in un determinato aeroporto, consentendo un certo grado di flessibilità in funzione delle caratteristiche dell'aeroporto, delle peculiarità del territorio circostante e delle esigenze socio-economiche legate all'operatività dell'aeroporto.

Le linee guida per l'applicazione dell'approccio equilibrato sono contenute nel documento ICAO 9289-AN/451, che descrive la procedura, le tecniche di valutazione e i metodi analitici per valutare i costi e i benefici associati alle diverse misure disponibili.

La Direttiva UE 2002/30 ha introdotto il concetto di approccio equilibrato nell'ordinamento comunitario. Essa è stata recepita dall'Italia con il Decreto Legislativo 17 gennaio 2005, n. 13 che rinvia, per l'applicazione, alle linee guida pubblicate dall'ICAO, e che si applica nel caso nelle zone di rispetto si registri il superamento dei livelli di rumore ammessi.

In sintesi, il metodo si sviluppa attraverso varie fasi:

  • identificazione della consistenza della problematica acustica esistente in un aeroporto
  • analisi delle varie misure disponibili per riportare il rumore entro i limiti ammessi
  • selezione delle misure più appropriate alla situazione contingente, identificando la misura, o più in generale la combinazione delle misure di mitigazione del rumore, che diano il massimo beneficio ambientale al minor costo.

Le possibili misure che possono essere prese in considerazione per mitigare il rumore sono:

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